“Mi sono dimenticato”​: il 55% dei pazienti ipertesi non aderenti alla terapia lo è per dimenticanza. Quale soluzione?

aderenza terapeutica

Uno studio di J.W. Cheng, M.M. Kalis e S. Feifer sull’aderenza terapeutica dei soggetti ipertesi (fonte su Pubmed) indica un fatto su cui è doveroso riflettere: il 55% dei pazienti che soffrono di ipertensione arteriosa non è aderente alla terapia per dimenticanza. Scorda cioè di assumere i farmaci antipertensivi per tenere sotto controllo la propria malattia.

Altre motivazioni soggettive di una scarsa aderenza sono sostanzialmente riconducibili alla sottovalutazione del problema clinico (per esempio: “Non ritengo sia necessaria la terapia sempre”). Seguono poi motivazioni di vario tipo, come la scarsa tollerabilità alle diverse classi di farmaci, che però rappresentano tutte assieme solo una piccola percentuale delle ragioni per la mancata compliance.

Ecco i risultati dell’indagine, con le varie motivazioni date dai pazienti per la mancata aderenza terapeutica:

 

 

Così, al medico spetta spesso anche il compito di comprendere la tipologia di paziente che gli sta di fronte e immaginare quale sarà il livello di propensione alla compliance, valutando le abitudini di vita, la propensione a credere nella cura e il supporto umano/familiare che lo circonda e, sulla base di questi elementi, cercare di prescrivere uno schema di terapia che sia efficace e non invasivo della vita privata e delle abitudini del paziente stesso.

Ma si può fare qualcosa di più “efficacemente organizzato” per risolvere il problema dell’aderenza terapeutica nei pazienti ipertesi così come, più in generale, in tutti i pazienti fragili, soprattutto se politrattati?

 

Quale soluzione al problema dell’aderenza terapeutica?

La questione è complessa e senz’altro richiede un intervento articolato, capace di snodarsi lungo più direttrici. La tecnolgia può dare certamente un grande contributo in questo senso.

Per esempio, il servizio SEMPLI FARMA® può rappresentare a pieno titolo parte della soluzione. SEMPLI FARMA® centra questo risultato perché semplifica l’assunzione dei farmaci solidi orali (compresse e capsule).

Ma che cos’è e come funziona il servizio? Sempli Farma® è un servizio venduto in farmacia che semplifica e rende sicura l’assunzione dei farmaci solidi orali, cioè di compresse e capsule.

Alla base di SEMPLI FARMA® c’è una complessa tecnologia hardware & software, che riconfeziona in singole bustine i farmaci che il paziente deve prendere nei diversi momenti della giornata. Ogni bustina, molto facile da aprire, contiene una o più compresse o capsule, come da prescrizione del medico. Per esempio, se il paziente deve assumere 4 compresse alle 8:00, il sistema le inserisce tutte nella stessa bustina. Il paziente deve poi assumere 2 compresse alle 13:00? Il sistema le inserisce insieme in un’altra bustina.

Come avviene l’erogazione delle bustine? Con un dispenser semplice o con uno “smart dispenser”, che all’orario prestabilito eroga la bustina giusta e ricorda al paziente, con segnali acustici e luminosi, che è il momento dell’assunzione. Non solo: lo smart dispenser avverte via SMS i familiari in caso di mancata assunzione della terapia.

Tutto è governato da una piattaforma di gestione delle terapie, interfacciata con i sistemi di prescrizione dei medici.

 

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Alessandro IadecolaSono il cofounder di REMEDIO, la startup innovativa a vocazione sociale che ha lanciato il servizio Sempli Farma®. Sono un business designer, già manager di imprese pubbliche e private, iscritto all’ODCEC, sono stato in passato ricercatore economico, amministratore pubblico, e consulente strategico e di direzione in diversi ambiti economici. Negli ultimi anni mi sono focalizzato sul settore sociosanitario, e sono convinto che sia necessario un netto cambio di paradigma culturale dei pazienti, degli operatori e una riforma “vera” delle politiche sanitarie riguardo l’aderenza terapeutica e gli standard di assunzione dei farmaci dei pazienti cronici politrattati.